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giovedì 9 aprile 2009

Promiscuità

A volte la famiglia può essere opprimente, e noi esseri umani lo sappiamo bene, ma nel restante regno animale può essere molto peggio. Chiedetelo ai vari Neolamprologus del gruppo "brichardi" i cui gruppi sociali ricordano le famiglie dominate da un temuto padre-padrone e segnate dagli intrighi e dalle rivalità tra i componenti. L'avevo già detto: non si dovrebbe parlare di gruppo brichardi, ma di gruppo "savoryi", tuttavia pur essendo esasperatamente ligio alla tassonomia, abbandonare il termine brichardi mi procura un certo dolore, dolore che aumenta se ripenso al fatto che brichardi è un termine che, non solo perde il primato di riferimento per il proprio gruppo di appartenenza, ma che dovrebbe addirittura cadere nell'oblio tassonomico dei sinonimi e venire rimpiazzato da pulcher.
Tornando alla famiglia umana, qualcuno ha detto che su di lei è già stato scritto di tutto e che basta leggere Pirandello per conoscerla. Su quelle dei ciclidi invece c'è ancora molto da scoprire e in soccorso arriva un breve articolo fresco di stampa che tratta di Neolamprologus pulcher, una specie endemica del lago Tanganica che depone su substrato. Quella tratteggiata non è una semplice famiglia, antropomorfizzando si potrebbe parlare di famiglia allargata, poiché tecnicamente il termine corretto è gruppo cooperativo per quanto riguarda la riproduzione.
Il tema chiave dell'articolo è squisitamente gossipparo: Chi è figlio di chi. Generalmente nei gruppi sociali la prole può avere diversi genitori che non necessariamente sono gli individui dominanti. Gli individui ai vertici, infatti, possono concedere la riproduzione ai subordinati, oppure essere impegnati in una feroce competizione riproduttiva con altri membri emergenti, oppure essere ingannati da individui parassiti, individui cioè normalmente esclusi dalla riproduzione che tuttavia riescono a fecondare per mezzo di stratagemmi più o meno sofisticati (tipo fingersi femmine per avvicinarsi indisturbati alla coppia) parte delle uova deposte.
Come conoscono bene gli acquariofili, i Neolamprologus pulcher vivono generalmente in gruppi costituiti da una coppia dominante e da un numero variabile di subordinati che può arrivare fino a 20. In questi gruppi esistono notevoli tensioni tra gli individui ed esperimenti di laboratorio hanno dimostrato che i subordinati spesso hanno modo di figliare all'interno del gruppo stesso. La situazione in natura è leggermente diversa. Dall'analisi genetica di una popolazione di N. pulcher situata in Kasakalawe Bay è emersa una situazione di genitorialità multipla. La maggior parte dei gruppi derivava daall'attività di almeno un paio di padri e di madri, ma la gran parte degli individui era figlia dei dominanti, non necessariamente accoppiatisi tra loro. Per quanto riguarda le femmine, la dominante condivideva spesso il ruolo di madre con una subordinata, un pattern che tuttavia non risulta valido per i maschi. A competere con i maschi dominanti non sono stati i subordinati come avviene nei test in acquario, ma i dominanti dei gruppi vicini. Questo è possibile perché la deposizione delle uova non avviene in unica soluzione, ma si protrae per ore permettendo ad altri maschi la fecondazione. L'analisi genetica ha suggerito inoltre che dominanti e subordinati sono spesso fratelli, piuttosto che genitori e figli. In questi pesci, infatti, è presente un elevato tasso di ricambio dei riproduttori ed un fenomeno di emigrazione a carico esclusivo dei maschi.

Ecco come si presenta la costa a Kasakalawe.





Stiver K. A., Fitzpatrick J. L., Desjardins J. K., Balshine S. 2009. Mixed parentage in Neolamprologus pulcher groups. Journal of Fish Biology, 74(5): 1129 - 1135.

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